Se stai pensando di organizzare il tuo prossimo viaggio in Vietnam, e vorresti sapere qualcosa riguardo il trekking a Sapa, qui ti racconto la mia esperienza di trekking con Sapa O’Chau, agenzia che organizza tour guidati tra le risaie e la giungla nel nord del Vietnam.
Noi ci siamo affidate all’agenzia di Sapa O’Chau perchè avevamo poco tempo e abbiamo preferito fare il trekking insieme a un gruppo e una guida preparata.
Inoltre, Sapa O’Chau è un’impresa sociale che fa bene alla comunità locale, crea posti di lavoro e reinveste nell’istruzione.
Trekking con Sapa O’Chau – la nostra esperienza
Treno notturno da Hanoi a Lao Cai Station
Per arrivare a Sapa, abbiamo preso il treno notturno Chapa Express, in cabina con 4 cuccette. La cabina era abbastanza pulita e siamo anche riuscite a dormire un po’. Il treno è partito alle 22 da Hanoi e siamo arrivati a Lao Cai Station alle 6 di mattina. A Lao Cai ci aspettava un minivan che ci avrebbe portato in agenzia. Il tragitto dura un’ora e un quarto.
Per vedere nel dettaglio come funzionano i trasporti ti rimando al mio articolo quanto costa un viaggio in Vietnam.
Info pratiche: le valige le abbiamo lasciate in hotel ad Hanoi, e ci siamo portate solo uno zaino capiente con dentro un ricambio, i pantaloni da trekking e un piccolo beauty. In agenzia ci sono vari armadietti con lucchetti, utili se volete lasciare oggetti personali che non servono durante il trekking. Consiglio di portarsi solo l’essenziale, perchè avrete lo zaino sulle spalle la maggioranza del tempo.
Red Dao Homestay Tour
Primo giorno di trekking – 14 km
A Sapa siamo state accolte da un acquazzone e dalla nebbia. L’umore era un po’ a terra, ma qui la pioggia non è mai un ostacolo e ci dissero che anche con il diluvio si partiva lo stesso.
Quindi… pronti, partenza, via!
La nostra guida era una simpaticissima ragazza della tribù Red Dao, e il gruppo era composto da me, gaia e una coppia di ragazzi sardi. Partiamo un po’ spaventati da tutta questa pioggia, ma poco dopo ci rendiamo conto che non è la fine del mondo e presto ci abituiamo.
La prima tappa è il villaggio di Suoi Ho e la seconda è Ta Phin, dove pranziamo. Incontriamo qualche persona del posto, qualche casetta sparsa qua e là e tanti buffali con i loro contadini che brulicano nelle risaie.
Finalmente a un certo punto smette di piovere e il paesaggio diventa ancora più magico. Iniziamo a capire la bellezza e la nomea di questi posti. Ci si apre il cuore davanti gli spettacolari campi di riso, e sarà così per tutto il trekking, un continuo soprendersi davanti a tutta quella bellezza.
Notte in homestay in famiglia
Prima del tramonto, arriviamo stanchi e sudati alla homestay dove avremmo passato la notte. Non è un hotel, ma una vera e propria casa dove vive una famiglia appartenente alla minoranza etnica Red Dao.
La casa è grande e molto umile. Ha un sacco di terreno intorno dove allevano qualche animale e ovviamente hanno il loro campo di riso. La famiglia è composta da una coppia di anziani signori, dal loro figlio maschio, da sua moglie, e dai loro tre bambini.

Veniamo accolti dalla nonna (l’unica che parla inglese) molto ospitale e gentile, che ci offre un té dissedante e ci fa accomodare in terrazza, dove ci rilassiamo guardando il tramonto.
Abbiamo giocato con i bambini a rincorrerci e a fare le battaglie e, nonostante non potessimo comunicare con le parole, è stato bellissimo vedere che i gesti e i sorrisi sono internazionali e non hanno barriere.
Dopo l’herbal bath previsto dal tour, la famiglia cucina tantissimi piatti tradizionali da farci assaggiare, tra cui noodle, uova piccanti, riso bollito e involtini primavera fritti. Ceniamo, parliamo, giochiamo con i bambini e alle 20 tutti si preparano per andare a letto. Anche noi siamo stanchissimi e alle 21 stiamo già dormendo.
Ultimo giorno del trekking Sapa O’Chau – 10 km
Ci svegliamo alle 8 e facciamo colazione in terrazza con pancakes, banane e caffè. Intorno a noi c’è solo il suono degli uccellini, della pioggerellina leggera, delle piante che si muovono al vento.
Alle 9,30 arriva la nostra guida e si riparte, nel pomeriggio esce anche il sole e fa caldissimo.
La meta finale è il villaggio di Trung Chai, dove ci aspetterà il minivan per tornare in città.
Il percorso è favoloso, attraversiamo vallate panoramiche, terrazzamenti di riso che sembrano disegnati da un artista, foreste di bambù, giungla impenetrabile: la bellezza di questo posto ci commuove e facciamo centinaia di foto. Intorno a noi c’è solo tanta natura incontaminata. I suoni della foresta, i suoi profumi, emanano un’energia pazzesca, è potente e rilassante allo stesso tempo.
Trekking a Sapa con Sapa O’Chau
Dopo una lunga ricerca sul web abbiamo scelto Sapa O’Chau perchè è un’impresa sociale, la sua fondatrice è una mamma-single e i loro profitti vengono riutilizzati per migliorare la comunità e la qualità della vita delle persone.
Sapa O’Chau ha creato tantissimi posti di lavoro tra la scuola, il b&b, il tour operator e i trekking. E ha permesso, ad esempio, a chi prima lavorava solo come contadino, di diventare una guida turistica e guadagnare di più, potendo mandare i figli a scuola.
Così facendo hanno migliorato la qualità della vita delle generazioni future. Tutto questo ci è stato raccontato dalla nostra simpaticissima guida, e l’abbiamo visto con i nostri occhi quando siamo state a dormire a casa di una famiglia appartenente alla tribù dei Red Dao.
La famiglia che ci ha ospitato ha una casa e un terreno piuttosto grandi, ma molto umili. Hanno qualche animale e un piccolo campo di riso. All’interno della casa hanno pochissimi mobili, ma hanno una piccola tv, non hanno un divano ma qualche sgabello, non hanno la lavatrice ma hanno la doccia con un piccolo bollitore elettrico. Ben lontano dalle comodità a cui siamo abituati noi, ma sono tutti miglioramenti che, ci raccontava, sono arrivati negli ultimi anni.
La nonna ci raccontava anche che hanno ingrandito la casa, costruito una terrazza (da soli, con il bambù), e che i suoi nipotini vanno tutti a scuola grazie agli introiti dei viaggiatori che soggiornano da lei.