Caro vagabondo, finalmente siamo tornati in zona gialla e una delle prime gite che ti consiglio di fare di andare a scoprire il piccolo e delizioso angolo di Toscana in provincia di Como. Sto parlando della Tenuta di Pomelasca e di Inverigo, nella Brianza Comasca! Un bel posticino dove passare qualche ora nella natura, tra panorami collinari, viali di cipressi, campi di fiori e, ovviamente, la famosa e instagrammabile chiesetta rossa di Pomelasca.
Gita fuori porta in Brianza: la Tenuta di Pomelasca di Inverigo
La Tenuta Pomelasca fa parte del Parco Valle Lambro e si trova a soli 40 minuti circa di auto partendo da Milano. È un’ideale gita fuori porta, specialmente quando si ha poco tempo, ma si ha comunque voglia di evadere dai grattacieli e dai palazzi, e circondarsi di sola natura.
La chiesetta rossa di Pomelasca

La chiesa, costruita nel 1952, è in stile romanico, con il tipico cotto lombardo ed è una delle attrazioni principali di questa zona. L’interno non è visitabile in quanto di proprietà della famiglia Sormani. La chiesetta di Pomelasca, e il suo meraviglioso giardino, sono luoghi perfetti per qualche shooting fotografico.
Nelle vicinanze c’è un bellissimo campo con panorama sulle colline, dove fare un bel picnic bucolico. Si può ammirare anche la maestosa Villa Sormani e le cascine d’altri tempi, che rendono questo posto davvero suggestivo.
Come arrivare alla chiesetta rossa

Per raggiungere la chiesetta noi abbiamo semplicemente impostato su Google Maps “Chiesetta rossa di Pomelasca”. Essendo un luogo molto tranquillo è facile da trovare e i parcheggi non mancano. In alternativa all’auto, da Milano Cadorna è possibile raggiungere in breve tempo Inverigo, e dalla stazione proseguire a piedi.
Cosa vedere a Inverigo: il Viale dei Cipressi
Inverigo è uno dei posti più belli da vedere in Brianza e si trova a breve distanza dalla Tenuta di Pomelasca. Infatti, è anche possibile raggiungerlo a piedi con una semplice passeggiata. Il Viale dei Cipressi è l’attrazione più famosa di Inverigo: fu costruito nel XVII secolo dalla famiglia Crivelli per collegare il borgo di Inverigo e il suo castello (purtroppo ora in rovina) al vicino Santuario di Santa Maria della Noce.