Uno degli esperimenti residenziali più particolari mai fatti in Italia. Si tratta delle case igloo di Milano, che inizialmente dovevano essere abitazioni temporanee per gli sfollati del secondo dopoguerra. Siamo a Maggiolina, tra Isola e Greco, uno dei quartieri residenziali più belli della città, tra giardini nascosti, ville quattrocentesche e case di design.
Case igloo di Milano: la storia

Ci troviamo in Via Lepanto, vicino al Villaggio dei Giornalisti, un agglomerato particolare di case costruite per la media borghesia milanese tra il 1909 e 1912.
Nel 1946 l’ingegnere Mario Cavallé diede vita al suo particolare progetto: nascono così le 12 case igloo pronte a ospitare le famiglie milanesi che avevano perso la propria abitazione durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Per costruire le case igloo milanesi, Cavallé prese spunto dagli Stati Uniti, dove le case circolari erano di moda e piuttosto diffuse. Le case igloo milanesi sono grandi circa quarantacinque metri quadrati distribuiti su due livelli e con il sistema costruttivo a volta.
Oggi rimangono 8 case igloo, alcune un po’ nascoste, ma tuttora abitate (quindi rispetto e educazione quando si va a vederle).

Negli anni Sessanta si parlò di farle demolire, ma l’architetto Luigi Figini che abitava nello stesso quartiere si mobilitò per impedirlo. A proposito, è molto interessante da vedere la sua casa-palafitta, che si trova in Via Ettore Perrone di San Martino.
Il Villaggio dei Giornalisti

All’interno della Maggiolina c’è un agglomerato particolare di case e giardini che si snoda tra le vie Arbe, Romussi, Eugenio Torelli Viollier, Dario Papa, Lepanto, Ettore Perrone di San Martino. Si tratta del Villaggio dei Giornalisti, un’elegante area residenziale con villette di ogni genere di stile architettonico; dallo stile parigino al vittoriano, dal gotico al neomedievale.

Per ammirare al meglio questo quartiere, bisogna perdersi tra le sue vie e le sue case di design originali. La zona è molto silenziosa, pare di essere lontani anni luce dal traffico e dai grattacieli della città e sembra quasi di passeggiare in una località marittima o di vacanza. Indubbiamente uno dei quartieri più belli di Milano.
La storia del Villaggio dei Giornalisti di Milano
Nel 1911 Mario Cerati, redattore de Il Secolo, scrive un articolo nel quale denunciava il governo per mancanza di politiche abitative per la classe della medio borghesia.
Tra polemiche varie, alla fine costruirono un nuovo quartiere di design immerso nel verde, senza esercizi commerciali o negozi, ma solo residenziale. Il Villaggio dei Giornalisti è stato infatti il primo quartiere-giardino d’Italia.
Vi si trasferirono diversi esponenti della borghesia, tra giornalisti, letterati, artisti e professori di spicco dell’epoca, fattore che contribuì a creare il nome particolare del quartiere.
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